Sicula Terra

FINALITA' DEL LAVORO

In oltre quarant’anni di attività tecnica e scientifica, dedicata allo studio e agli interventi sulla natura e sulle caratteristiche dell’Isola, infinite volte ho trovato ostacoli nella irreperibilità di documenti dati per noti o aiuto e conforto in archivi polverosi e dissueti.

Guardando, con passione, la mole di dati documentali sparsi ovunque, disordinatamente, a volte corrosi dal tempo e resi preziosi per la loro irreperibilità, il quadro che si presentava, risultava a chiaro-scuri, molto accentuati.

A volte cantine marcescenti nascondevano testi pari ad incunaboli o codici miniati.

A volte guardiani gelosi conservavano dati preziosi ma non altrimenti reperibili.

Il tipo di ricerca che mi interessava era non tanto la individuazione e la constatazione dell’attuale ma, più ancora, l’accertamento della storia, dell’evoluzione di un “fenomeno” che  ancora oggi caratterizza l’isola.

La convinzione, provata, che in misteriosi anfratti,  archivi  polverosi e infestati da blatte e da topi, si nascondessero documenti preziosi e dimenticati, si che, spesso, si è dovuto indagare di nuovo con  inutile spesa, si era fatta in me, per esperienza acquisita:in via del Giorgione, a Roma, ove la Ex Cassa per il Mezzogiorno ha sepolto l’attività di decenni, in Archivi di Stato, spesso impossibilitati a schedare il materiale che loro perviene in scatoloni mai dissigillati; nelle giacenze archiviali dei Genii Civili, finite in magazzini alluvionati; in Archivi Comunali sepolti in soffitte frequentate più da pipistrelli e gatti che da curiosi, e così seguitando, ove solo i filatelici, per un secolo, hanno condotto le loro proficue ricerche.

La reazione è stata di creare un archivio personale setacciando, fotocopiando, scannerizzando tutto ciò che di interessante andavo incontrando.

E’, però, giunto il momento in cui mi sono chiesto: “e adesso a chi lascio il malloppo”: Università, Archivi, Ordine professionale hanno concordemente dichiarato di non aver spazio ne personale per custodire tanto materiale.

Perché non fare di necessità virtù e, sfruttando le moderne tecnologie, raccogliere in pochi cm3 di una scatola di DVD, tutto ciò che avevo raccolto e, ancor più tutto ciò che ancora era raccoglibile e sfornare un documento scientifico, che tenti di mettere, a disposizione di tutti, per l’avvenire, ciò che in secoli si è prodotto per: descrivere, catalogare, documentare, la Sicilia nei suoi vari, complessi e variabili aspetti naturalistici. Isola una e trina, infuocata, rigogliosa e deserta che il mare, il mare sempre rinnovato, lambisce e bacia.

Così è sorta l’idea e il frutto ne è il presente documento.

Frutto la cui maturazione è anche opera di validi ed appassionati collaboratori che hanno voluto seguirmi in questa per certi versi, disperata avventura.
 

CRITERI DI ESECUZIONE DEL LAVORO

Stabilito che ci si sarebbe avvalsi della tecnologia informatica si è adattato, alle esigenze di questa il “work in progress” intrapreso.

Il lavoro ha richiesto molti anni di passione e buona volontà. Testi e carte sono stati passati allo scanner e le seconde georeferenziate. I  dati sono stati ordinati in appositi database e le “query” relative opportunamente predisposte.

L’ipertesto e il GIS realizzati, alla fine, hanno consentito l’utilizzo razionale e pratico di tutto il materiale raccolto.

           

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

I dati, man mano che sono stati raccolti, venivano riorganizzati in opportuni database realizzati “su misura” proprio in relazione al tipo di dato da dover inserire.

Il materiale raccolto è stato quindi catalogato in funzione delle proprie caratteristiche considerando come caratteristica fondamentale se esso conteneva o no informazioni di tipo spaziale che ne permettessero la collocazione su carta georeferenziata.

Pertanto l’opera e di conseguenza i dati sono stati resi consultabili in due sessioni: una consultabile tramite lo strumento GIS che contiene quindi oltre alle carte topografiche alle varie scale fornite dall’I.G.M., tutti quei dati che contenevano informazioni spaziali e che quindi potevano essere gestite da un sistema GIS. Inoltre, quando oltre al dato spaziale è stato possibile reperire altri dati aggiuntivi correlabili con quel dato, gli stessi sono stati organizzati in un database collegato e gestibile dal GIS stesso. Per esempio questo sistema è stato adottato per permettere di collegare l’ubicazione delle stazioni pluviometriche a tutti i dati pluviometrici da quella stazione registrati. Stessa tecnica è stata adottata per i dati relativi alle stratigrafie reperite ove sul GIS appare l’ubicazione della stratigrafia e con l’apposito pulsante è possibile ricollegarsi al database relativo e visualizzarne le caratteristiche. E così via per gli altri dati gestiti dal GIS e di seguito elencati.

Quei dati che invece non contenevano informazioni geografiche direttamente gestibili dal GIS quali ad esempio libri, pubblicazioni, descrizioni tecniche o altro sono stati raccolti ed organizzati in un ipertesto di utilizzo intuitivo e guidato che, tramite pagine web, permette di consultare tutti i documenti raccolti dai testi alle informazioni tecniche relative alle carte, agli stessi database ed alle carte utilizzati dal GIS.

Più volte nell’ipertesto l’utente si troverà invitato ad aprire lo strumento GIS per vedere sovrapposizioni che altrimenti non sarebbe possibile consultare.

In particolare nella bibliografia contenuta nell’ipertesto sono stati riprodotti il testo e le carte del Baldacci con i relativi aggiornamenti e commenti e, grazie a L. Montanari e S. Carrubba, sono state tabellate tutte le indicazioni di tipo geografico contenute nel testo realizzando un indice analitico delle località che permette quindi di trovare in quali pagine il Baldacci ha descritto una certa località. Inoltre, grazie all’elenco dei toponimi georeferenziati forniti dall’I.G.M. è stato possibile, seguendo una procedura indicata, riuscire al contrario a ricercare nel GIS in automatico la localizzazione di una data località citata nelle pagine del Baldacci, permettendo quindi una sorta di “georeferenziazione” del testo stesso.

 
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